caorliega.business

8 novembre 2009

Previsioni borsistiche parte 13°

Filed under: Senza Categoria — previsionistampa @ 19:20

Elliott, contabile in pensione, svela “il segreto dell’Universo”
Fu un contabile americano in pensione, di nome Ralph Nelson Elliott, a introdurre Fibonacci nel mondo deimercati finanziari, dapprima – a suo dire – in modo inconsapevole. In un libro del 1938, The Wave Principle (Il Principio dell’Onda), Elliott teorizzò che i mercati, come le società umane, seguono degli andamenti ciclici e in qualche modo ripetitivi, un ritmo formalizzabile sotto forma di “onde” Espansione e contrazione, ottimismo e pessimismo continuamente si avvicendano. Un ciclo base sarebbe costituito da tre impulsi espansivi e due ritracciamenti correttivi alternantisi tra loro, seguito da due onde in controtendenza con inframmezzata un’inversione in senso opposto. Il ritmo di fondo della crescita – dei mercati finanziari, come delle vicende umane, come dell’evoluzione della natura – sarebbe, a suo dire, dato da un movimento primario espansivo fatto di cinque onde, seguito da un movimento in controtendenza composto di tre onde.
Queste onde, nella elaborata costruzione di Elliott, si combinavano poi tra loro arrivando a comporre dei “supercicli” – della durata di svariati decenni – formati da 89 onde nel senso primario e 55 onde in controtendenza. Tre, cinque, 55, 89 sono tutti numeri della serie di Fibonacci. La “teoria” era suggestiva e oltremodo ambiziosa, come confermava il pretenzioso titolo dell’ultima opera di Elliott: Nature’s Laws, the Secret of the Universe (Le leggi della Natura, il segreto dell’Universo, del 1946).
Prima che la geometria frattale fosse fondata – con ben altro rigore – dal matematico francese Benoit Mandelbrot, Elliott aveva abbozzato una definizione della struttura dei mercati finanziari che ai frattali, in sostanza, poteva far pensare: figure caratterizzate da auto-similarità (self-similarity) che si ripetevano su diverse scale spaziali e temporali. Nelle parole di un ammiratore di Elliott, il matematico John Casti, la visione di fondo della sua teoria era la seguente: “E’ come se fossimo programmati in modo matematico. Conchiglie, galassie, fiocchi di neve o esseri umani: siamo tutti espressione dello stesso ordine.”
Nel momento in cui arrivò a scrivere Nature’s Laws, la sua summa, Elliott si era accorto che la serie di Fibonacci definiva il ritmo interno della sua “teoria”. E diede a questo sposalizio la sua benedizione, dichiarando: “La successione di Fibonacci è la base del Principio dell’Onda.”
Non furono molti, per la verità, quelli che tra gli anni Trenta e Quaranta e i decenni immediatamente successivi, prestarono ascolto alle tesi di Elliott, il visionario contabile del Kansas. E’ stato soltanto a partire dagli anni ’70 che il suo nome e quello di Fibonacci hanno cominciato a diventare sempre più popolari presso i graficisti e i trader nei vari angoli del pianeta, grazie al lavoro di un analista, in origine al servizio di Merrill Lynch, di nome Robert Prechter.
Assurto a notorietà e celebrato come “guru” per una serie di previsioni azzeccate – tra cui, pare, quella del crash del 1987 – Prechter diventò un abile e infaticabile predicatore delle “verità” di Elliott. Autore di diversi libri di successo, che sono diventati parte integrante dell’iter formativo di ogni analista tecnico, Prechter ha dato vita a un’affermata società di consulenza e previsioni di mercato, Elliott Wave International, e a un istituto di “ricerca”, the Socionomics Institute, che hanno il Principio dell’Onda e i numeri di Fibonacci al centro della loro visione dell’Universo.
http://investitoreaccorto.investireoggi.it/oracoli-onde-di-elliott-e-locculto-fibonacci.html

2 commenti »

  1. probabilmente non ha considerato l’animo umano che non risponde in modo meccanicistico

    Commento di ROBERTO ROVATTI — 9 novembre 2009 @ 15:03

    • Questo è solo l’esamina delle varie teorie di analisi tecnica. Il mio parere è che sono tutte giustificazioni degli andamenti a posteriori,ma non hanno nessun riscontro di previsione attendibile se non l’analisi di lungo periodo dei P/E.

      Commento di previsionistampa — 14 novembre 2009 @ 03:53


RSS feed for comments on this post. TrackBack URI

Scrivi una risposta a ROBERTO ROVATTI Cancella risposta

Blog su WordPress.com.